Herculaneum Conservation project

ERCOLANO SALVATA DA UN AMERICANO

Herculaneum

Grazie ad un mecenate americano, gli scavi di Ercolano sono al sicuro.
Più di 41 mila ettari di rovine sepolte dall’eruzione del Vesuvio attirano circa 31 mila turisti l’anno, in alternativa ai vicinissimi scavi di Pompei che negli ultimi tempi non hanno ottenuto le stesse attenzioni, nonostante crolli e infiltrazioni d’acqua, a causa dell’inattività delle istituzioni
Fino a pochi anni fa le rovine della antica Herculaneum versavano in condizioni pietose, nonostante che a differenza di quasi tutti gli altri siti archeologici mostra elementi architettonici e arredi originali così David Woodley Packardcome li ha ricoperti il magma nel 79 d.C.

Nel 2000 David W. Packard, l’erede dell’omonino impero informatico di Palo Alto, confida all’amico Andrew Wallace Hadrill, ex direttore della British School di Roma, il suo interesse nel finanziare la conservazione della vecchia Ercolano. Attraverso la sua fondazione “Packard Humanities Institute”, la sua passione per la letteratura greca e latina va avanti e decide di puntare sull’archeologia. Così Hadrill lo accompagna ad Ercolano dove il sovraintendente dei beni Archeologici di Napoli gli mostra un piano di alcuni interventi urgenti. Packard capisce che al sito occorre un piano di conservazione globale e nacque così il “Herculaneum Conservation project”, con la collaborazione del Packard Humanities Institute, della sovraintendenza e col supporto della British School. Nel 2001 la fondazione mise a disposizione 16 milioni di euro e i lavori iniziarono. Per questo, David Woodley ricevette la cittadinanza onoraria dal sindaco di Ercolano.Andrew Wallace Hadrill

Ad oggi, l’ 80% degli edifici di Hercolaneum sono stati dotati di coperture, l’intero patrimonio è stato messo in sicurezza, sono state canalizzate le acque piovane, il sistema fognario romano è stato ripristinato, gli affreschi e i mosaici sono stati protetti, mentre una decine di case sono già state rese visitabili.  Un cartello posto all’entrata del sito dice “What we are doing”  e riporta gli interventi realizzati,  questa è l’unica iscrizione in cui viene menzionata la Packard e lo sforzo sostenuto. David non ha intenzione di abbandonare Ercolano dove cinque cantieri sono ancora aperti e che si occupano del restauro e di sperimentare nuove tecniche di manutenzione. Ogni 15 giorni David riceve in California una relazione tecnica sull’attività svola e una volta all’anno lui viene di persona a constatare che tutto prosegua secondo i piani. L’ultima volta,  quando è venuto un mese fa, ha confidato di voler rendere più fruibile Villa dei Papiri, la casa del suocero di Giulio Cesare in cui fu trovata una biblioteca con 2000 rotoli di papiro carbonizzati e centinaia di statue, e che il magnate del petrolio Paul Getty se ne innamorò a tal punto da farla riprodurre, tale e quale, nel 1968, sulle colline di Santa Monica, dove oggi sorge il Getty Museum.     

villa dei papiri

Non uguale sorte è capitata alla città gemella di Pompei, dove durante l’ultimo governo Berlusconi furono stanziati 80 milioni di fondi pubblici per il recupero, e tutto è stato sperperato senza raggiungere gli obiettivi previsti.

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