AFFIDABILITA’ E DURATA DEI DATI MEMORIZZATI

 
 
 
Durata dei Supporti Digitali

Non sono un centenario, ma, tuttavia, durante la mia breve esistenza ho assistito a diversi cambiamenti tecnologici in tema di supporti multimediali.
Ero appena un ragazzo quando le musicassette cominciarono a prendere il posto delle ingombranti cassette stereo8.
Chi le teneva nell’auto, era costretto a tener uno scatolo nel cofano per stiparle tutte. Poi, al primo cambio di stereo, si coglieva l’occasione per sceglierne uno a cassetta e molti, pian piano, dovettero pure ricomprare i titoli degli artisti preferiti questa volta su cassetta.
  Pochi anni dopo assistetti, contento, ad un’altro cambiamento epocale, l’arrivo del VHS  che mandava in pensione la pellicola Super8 mm.!
Tale formato ebbe un successo tale che nel mondo il videoregistratore è da considerarsi l’apparecchio più diffuso dopo il televisore o il frigorifero!
Anche le telecamere si adottarono a tale supporto, a discapito del Betamax prima e del Video8 poi, entrambi marchiati Sony.
Per creare apparecchi più maneggevoli il formato (esterno) si miniaturizzò in mini-VHS (VHS-c) mantenendo comunque intatte le caratteristiche tecniche.
Credo che proprio a causa di questo cambiamento, molti hanno perso tanti vecchi cari ricordi, all’epoca registrati su pellicola, tranne chi, per conoscenza o casualità, sia riuscito a passarli da solo o a pagamento nei laboratori, su cassette VHS.  
Mica sapevamo che dopo circa 20 anni le cose sarebbero cambiate di nuovo!?
Oggi, infatti, possiamo affermare che il VHS e il VHS-c sono agonizzanti, sostituiti abbondantemente dai supporti DIGITALI.
Supporti CD e DVD, telecamere digitali e lettori/ registratori di DVD rappresentano la tecnologia (digitale) attuale.
Perfino quello che era il supporto più longevo, ritenuto impossibile a scomparire: – la pellicola fotografica (il classico rullino fotografico , per intenderci) – sta scomparendo dalla scena sostituito lentamente dalle fotocamere digitali.
Tutto ha avuto inizio con i computer, ovviamente, perchè i supporti digitali sono nati per "magazzinare" i dati informatici.
Ma, nonostante digitale e computer siano gli ultimi arrivati in tema di innovazioni tecnologiche a livello popolare, nella loro breve storia essi già contano "morti & dispersi" sia in tema di supporti digitali che di software di traduzione dei dati.
Per chi non lo sà, i primi supporti popolari per PC da usare furono i floppy disk da 5 1/4 e 3,5 pollici. 
 

 
Quelli da 5 pollici e un quarto sono stati i primi a morire qualche anno fà, mentre oggi non vengono perfino più installati i lettori floppy-disk sui nuovi computer!
Inutile utilizzare i 1024 kbyte di questi disk quando un Cd ne conteneva prima 650 e poi 700 Mbyte di dati registrabili.
Ma di nuovo spesa e tempo sprecati!
E’ arrivato il DVD con i suoi 4,7 Gbyte di spazio, fra poco sostituito dal Double-Layer dal doppio della capacità!
Ma le capacità el DVD non sono ancora terminate e di qui a qualche anno il DVD a doppio strato e doppia faccia la farà da padrone.
E dopo il DVD?!
Anche a livello di sistemi operativi i cambiamenti sono stati notevoli e radicali.
DOS, Windows e Linux tanto per citare i principali capostipiti più usati in tutto il mondo. 

Concludendo, se negli anni ’60 Tizio avevo registrato il filmino del proprio matrimonio, negli anni ’80 per non perderlo era costretto a copiarlo (con perdita di qualità) su casetta VHS. Oggi, degrado permettendo, prima che il VHS muoia del tutto, dovrebbe con urgenza copiarlo su cassetta digitale (DV) o su DVD (altra perdita di qualità). In 40 anni sono cambiati tre metodi di registrazione e, al di là del solo degrado dovuto al tempo, i due passaggi hanno peggiorato di molto la qualità finale dell’originale, nonostante le caratteristiche del "nuovo" supporto vantino doti qualitative intrinseche migliori.
Caio, che aveva conservato dei dati su un floppy-disk,  è stato costretto a passarli su un Cd e volendo potrebbe registrarli, oggi, su DVD, ma qui, nonostante che a livello di bit non vi è stata perdita di qualità nelle copie, occorre prendere in considerazione fattori più importanti, ovvero il software operativo di traduzione dei dati.
Un programma (che sia una lettera, una presentazione o una slide-show), creato per l’ambiente DOS, infatti, non funziona più su apparecchi che operano sotto Windows XP o Vista per esempio. E lo stesso accadrà in futuro con quello che si va a conservare oggi. Niente è certo.
Mi vengono i brividi e vengo preso da forte sconforto nel pensare che gli uomini primitivi hanno trasmesso segni incisi sulle rocce che hanno resistito più di 2000 anni e che se ben conservata oggi, a distanza di 5000 anni, perfino un antico scritto egiziano su papiro è ancora perfettamente leggibile!
Invece, oggi, Tizio si ritrova dopo solo 40 anni e varie peripezie, con dei dati fortemente degradati e col rischio di perderli di lì a pochi altri decenni.
Caio, infine, con l’impossibilità di poter visionare dei dati digitali conservati non più di 30 anni fà.
Ogni volta che conservo delle foto di famiglia masterizzandole su un CD, penso all’alterabilità dei dati incisi e alla durata del supporto fisico.
Nonostante ingiallite, in vecchi album ritrovo con piacere, soddisfazione e stupore foto scattate 100 anni fà, mentre tra computer, periferiche, supporti e programmi perdo in continuazione dati e informazioni digitalizzate. Quante volte quella maledetta "traccia 0" dei floppy ci ha abbandonato o con i cd, "l’impossibilità" di leggere i settori ci ha fatto perdere dei dati? 
Non parliamo, poi, degli hard-disk che una volta guasti ci mettono praticamente in ginocchio!
Ci vien da chiedersi se questa è vera innovazione tecnologica e quali sono i limiti da tener presente.

 
CD e DVD
Senza dubbio la soluzione più diffusa e pratica per archiviare informazioni digitali è data oggi dai supporti CD e DVD.
Le mira di Bill Gates, un computer in ogni casa, sono ormai una realtà e se si aggiungono i comuni registratori DVD da salotto e le telecamere che registrano direttamente su (mini) DVD, si avvalora l’affermazione precedente.
Prima abbiamo accennato alla obsolescenza degli strumenti hardware e software necessari per la lettura dei documenti elettronici, e soprattutto di quelli multimediali, più sofisticati e quindi ben più critici di un banale, ma più stabile, testo ASCII. La durata fisica dei supporti digitali multimediali (elettronici, magnetici o ottici) non è nota con certezza e rischi di rivelarsi inferiore a quella della pietra, del papiro o della carta del passato.
Ma, come detto, se il problema fosse solo la durata fisica del supporto, basterebbe poi riversarne periodicamente il contenuto su uno nuovo per risolverlo, a parte  l’inevitabile "dimenticanza" che porterebbe, come già capitato, alla perdita di dati. Invece, la mera conservazione di un cd-rom o la sua periodica copia, diventa vana, se non sopravvive con esso, almeno un lettore o macchina (hardware) capace di accoglierlo e la sussistenza di programmi (software) in grado di comprendere tali dati e tradurli in un linguaggio umanamente comprensibile. In generale sintetizzo i rischi della persistenza nel tempo dei documenti elettronici:
 
1 – Scarsa durata fisica dei supporti per la memorizzazione dei dati  (cd-rom, dvd, hard-disk, nastri, ecc.).
2 – Obsolescenza dell’hardware per la decodifica dei supporti (lettori, drive, ecc.).
3 – Obsolescenza del software per l’interpretazione dei dati (elaboratori di testo, progammi di lettura e condivione di formato, programmi
         di grafica, programmi di presentazioni, browser, ecc.).
4 – Obsolescenza dell’hardware e dei Sistemi Operativi.
 
Di strategie di mercato, almeno per il momento non ve ne sono, considerato che in questa situazione è proprio il mercato (le aziende) a guadagnare, e l’innovazione ricade sia in termini di costi che di perdita sulle spalle dei consumatori.
Chi come me ha avuto la possibilità di vedere la foto del proprio trisavolo o di avere tra le mani una cartolina postale inviata dal padre nel 1946 di ritorno dalla Germania, si preoccupa che con l’avvento del digitale, i propri nipoti non possano, in futuro, fare lo stesso con i documenti elettronici conservati oggi.
Per questo, da tempo, faccio più copie digitali dei ricordi (foto e filmati) e dal momento che tale inconveniente vale anche per i vecchi supporti magnetici (musicassette, VHS, nastri a bobine, ecc.) armato di  pazienza & tempo  ho anche digitalizzato la maggior parte dei vecchi ricordi.  
  
Per concludere ecco 5 mosse che aiutano a salvaguardare i nostri documenti elettronici dalle insidie del tempo che passa:
 
1 – Adozione di linguaggi e software attuali e più standard.
2 – Travaso su supporti digitali correnti. 
3 – Traduzione e trasporto del dato nei (nuovi) linguaggi e softwares man mano correnti. 
4 – Scegliere come ulteriore alternativa anche gli archivi messi a disposizione in rete.
 
 
APPROFONDIMENTO

Vediamo brevemente come sono fatti i supporti cd e dvd.
 
CD e DVD sono composti all’incirca dagli stessi materiali base, anche se posizionati differentemente all’interno della loro struttura.

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Strato esterno in policarbonato Costituisce la parte più esterna del disco. Nel CD è presente solo nella parte inferiore, quella che è letta dal laser, mentre nel DVD è presente da entrambi i lati. La sua funzione, oltre che protettiva, è quella di mantenere il disco stesso più diritto possibile nonché di mantenere a fuoco il laser per una corretta lettura dei dati. Da ciò deriva l’importanza di mantenerlo pulito e senza graffi per evitare interferenze con la lettura laser (ma una modesta quantità di disturbo non influisce sulla lettura).

Strato contenente i dati E’ lo strato vero e proprio che contiene i dati. Nei CD e DVD "write-once" è composto di una sottile pellicola organica semitrasparente sormontata da uno strato metallico riflettente (vedi dopo). Tuttavia, nei CD è situata in prossimità della parte superiore del disco, subito sotto allo strato contenente l’etichetta, mentre nei DVD è posta in profondità, circa a metà del disco, in mezzo a due strati di policarbonato. Questa pellicola organica è fotosensibile; i dati elettronici (bits) sono scritti tramite una reazione chimica (scioglimento) causata dal fascio di luce laser. Essendo una pellicola organica, essa è soggetta a degradazione naturale nel tempo.
 
Strato metallico Questo sottile strato di metallo si trova subito al di sopra della pellicola organica; nei CD e DVD scrivibili una sola volta può essere d’oro o d’argento. La sua funzione consiste nel riflettere indietro il raggio laser al fotosensore della testa laser, permettendo così la lettura dei dati. I dischi con strato metallico d’argento sono letti meglio rispetto a quelli d’oro, ma sono meno stabili e più soggetti a corrosione nel tempo. Quelli a base d’oro sono più stabili ma molto più costosi.
 
Strato di cellulosa Questo sottile strato di materiale alla cellulosa, tipo lacca, è presente solo nei CD ed è posto subito al di sopra dello strato metallico, a metà strada fra questo e l’etichetta di superficie. La sua funzione è di isolare e proteggere lo strato metallico dall’esposizione agli elementi esterni. Nei DVD esso non è presente poiché la parte metallica, insieme alla pellicola organica, è all’interno del disco in mezzo ai due strati di policarbonato. Da ciò deriva che i CD sono molto più delicati nella parte superiore (quella con l’etichetta) rispetto ai DVD e possono essere facilmente danneggiati. Nei CD più recenti, in ogni modo, un secondo strato protettivo è presente nella parte superiore del disco, margini compresi.
 
Strato superficiale (etichetta) E’ lo strato superiore esterno su cui si può scrivere, stampare o incollare un’etichetta. Si trova subito al di sopra dello strato di cellulosa nei CD e a quello superiore di policarbonato nei DVD. Di solito questo strato superficiale non è uniforme ma vi sono scritte/righe create per ‘assenza’ di materiale coprente (e non per stampa); queste zone scoperte sono molto delicate e bisogna stare attenti a non graffiarle o scriverci sopra, specialmente con sostanze assorbenti e potenzialmente dannose.
 
Durata dei dischi e fattori che la influenzano.
 
La durata fisica di CD e DVD ( o di nastri) non è così lunga nel tempo come comunemente si pensa o come indicato sulle stesse confezioni.
Le case produttrici dichiarano una vita media per i CD e DVD scrivibili (write-once) pari a 5-10 anni se ancora vergini e perfino 100 anni dopo la scrittura, ovviamente se tenuti in condizioni assolutamente ottimali. Tuttavia recenti studi tendono a dimostrare che la loro vita media è sensibilmente più corta, nell’ordine dei 25-30 anni solamente, praticamente niente in confronto della stessa carta!
 Inltre, la durata dipende da molti fattori, i più importanti dei quali sono le aggressioni esterne da materiali inquinanti/corrosivi, la conservazione e il danneggiamento fisico del suppoto.
 
La stessa esposizione diretta alla luce solare / raggi UV riduce drasticamente la vita del supporto. Poiché lo strato protettivo di policarbonato è trasparente, una prolungata esposizione alla luce solare ed ai raggi UV può causare un incremento dell’opacità della pellicola organica semitrasparente da aumento del calore fino al punto da provocare errori nella lettura del laser.
 
Altro agente potenzialmente dannoso è l‘umidità. Essendo il policarbonato un polimero con un certo grado di porosità, l’umidità può insinuarsi al suo interno fino a raggiungere lo strato dei dati. Se l’esposizione è prolungata, l’acqua può reagire con la pellicola organica dando errori di lettura laser.
 
Anche la temperatura dell’ambiente può influenzare la durata dei dischi. I dischi ottici sono costruiti per funzionare bene in un’ampia gamma di temperature, fra i -20 e i +60 gradi centigradi; tuttavia, ripetute brusche variazioni di temperatura possono abbreviare la durata della vita dei dischi.
 
Altri agenti dannosi sono alcuni solventi organici, ad esempio il benzene o l’acetone, il cui impiego per la pulizia esterna dei dischi va sconsigliato poiché tendono a distruggere lo strato di policarbonato esterno.
 
I graffi costituiscono un’altra possibile causa di malfunzionamento dei dischi. Questi agiscono impedendo al laser di leggere correttamente i dati contenuti negli strati interni. In particolare, essi sono più o meno dannosi secondo la loro localizzazione e profondità. Poiché la pagina inferiore dei dischi (quella di lettura laser) è costituita da un grosso strato di policarbonato, i graffi eventualmente presenti difficilmente saranno così profondi da raggiungere lo strato di pellicola interno dove sono scritti i dati. I graffi di piccola o modesta entità non causano generalmente errori di lettura giacché il laser riesce comunque a leggere i dati correggendo automaticamente piccoli difetti di lettura.
Le cose peggiorano con la parte superiore dei CD che è molto delicato poiché la pellicola e lo strato metallico si trovano subito al disotto dello strato esterno protettivo (lacca + etichetta); qui graffi di modesta entità possono compromettere seriamente la vita del disco.
       
Altro fattore potenzialmente dannoso è la scrittura sul lato dell’etichetta con una penna appuntita , poiché la compressione causata dalla punta dura può rigare il supporto o dal tipo di inchiostro/colorante usato per scrivere. Per ovviare a questi problemi possono essere adoperati pennarelli a punta morbida con inchiostro a base d’acqua o appositamente creati per la catalogazione dei dischi ottici.
 
Evitare anche le etichette adesive che causano lo sbilanciamento in lettura, con conseguente maggior abrasione da un lato rispetto ad un altro e la loro colla potrebbe contenere sostanze potenzialmente dannose nel tempo per la pellicola organica.
Infine è consigliabile mantenere i dischi in posizione verticale all’interno della custodia, poiché la posizione orizzontale, specialmente se con pesi sovrastanti, a lungo andare può piegare il disco, determinando possibili problemi di lettura delle tracce (sebbene i dati all’interno del disco rimangano intatti).
 
Consigli.

1. Evitare bulk o marche sconosciute, ma puntare su supporti di qualità, anche se costano di più.
2. Non masterizzare a velocità elevate e in ogni caso mai superiori a 16x per i CD e 8x per i DVD. Più è alta la velocità di scrittura è maggiore è il tasso di errori.
3. Usate un programma di masterizzazione affidabile ed eseguire la verifica dei dati trascritti.
4. Conservate CD e DVD lontano da fonti di calore o sorgenti di luce, possibilmente in un luogo chiuso e a umidità pressoché costante. Per evitare che anche la polvere possa minimamente compromettere l’integrità dei vostri dischi, chiudeteli all’interno di una di quelle buste per vestiti con chiusura “ermetica”.
5. Ottenere due copie del supporto, usandone solo una come archivio, e mantenere nel frattempo chiuso e sigillato l’altra.
 
 Pulizia dei dischi.
 
 Va eseguita solo se necessario, quando la presenza di macchie, impronte digitali, polvere ed altro materiale depositato sulla superficie di lettura ne impediscono il buon funzionamento. Va assolutamente evitato l’uso di solventi organici (acetone, benzene), meglio adoperare Metanolo o Alcool Isopropilico, che non danneggiano le parti esterne e non sono assorbiti perché evaporano quasi istantaneamente. Vanno bene anche i detergenti appositamente creati per la pulizia dei dischi.
       
Prima di cominciare la pulizia, soffiare via la polvere dalla superficie con una pompetta o un pennello a setole morbide. Adoperare solo panni di cotone morbidi o pelli scamosciate ed iniziare a pulire in senso circolare partendo dal centro del disco. Conservare il disco sempre nella propria custodia protettiva (meglio se rigida). 

 

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8 risposte a AFFIDABILITA’ E DURATA DEI DATI MEMORIZZATI

  1. angela ha detto:

    complimentissimi per le notizie importanti che metti in rete. Grazie mille davvero. E’ possibile avere le news che inserisci?
    grazie ancora e buon lavoroooo
    angela
     
    http://www.angelapercaso.net
     

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  2. Maurizio ha detto:

    Complimenti! un’analisi dettagliata che ha confermato i miei sospetti. L’abbondante collezione di CD da me fatta sta andando quasi tutta in fumo, pur avendo un buon materizzatore e usando CD di marca. Dopo 2-3 anni molti stanno diventando illeggibili, ma avevo notato che solo i CD ai quali avevo applicato (con l’apposito attrezzo) le etichette adesive si deterioravano, queli sui quali avevo scritto con l’apposito pennarello rimanevano perfetti. La tua analisi mi ha fatto capire da un punto di vista tecnico ciò che avevo solo intuito. Una domanda per completare il quadro: se usassi quei CD/DVD bianchi cioè stampabili con una stampante in grado di stampare anche sui CD/DVD?? L’inchiostro può provocare lo stesso problema dell’etichetta di carta? Detesto avere CD con la scritta a pennarello e mi diverto molto a fare etichette e copertine per la mia CD-teca.Grazie e ancora complimenti.Maurizio

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  3. deftony ha detto:

    Volevo porvi una domanda circa la durata dei cd. So che c’è una differenza sostanziale tra i cd (ri)scrivibili e i cd stampati, in quanto quest’ultimi hanno un processo di “memorizzazione dati” molto più duraturo. Di questi si diceva che la durata era appunto 100 anni almeno, ma appunto c’è chi, soprattutto a causa del bronzing, la durata sia effettivamente minore. Io ho cd stampati di almeno 20 anni e ancora suonano benissimo… Tralaltro so che dvd e blu ray avendo più strati, dovrebbero essere ancora più longevi, confermate? Comunque io non so quanto sia veritiera questa cosa, è sicuramente vero il fatto che nemmeno i produttori stessi sanno l’effettiva longevità, ma credo che la situazione verrà messa alla luce quando ci sarà una reazione a catena di cd degradati.

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    • antveral ha detto:

      Viene da se che i CD/DVD riscrivibili hanno una durata molto inferiore e strettamente legata al numero di masterizzazioni effettuate. Non so se i BluRay durano di più, ma considerata la loro struttura più complicata, credo che siano più “delicati” sotto questo punta di vista. Nutro dei dubbi sulla “reazione a catena” da te accennata…. non è capitata con i Floppy che si rovinavano in meno tempo, perché dovrebbe succedere per i DVD?

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      • deftony ha detto:

        Il compact disc, per quanto sia un formato sul viale del tramonto (vedi il caso dell’HMV a Londra), ancora oggi è ampiamente diffuso. Se i CD stampati (non masterizzati quindi) hanno la “scadenza” ipotizzata a 30 anni immagino che si degraderanno tutti nello stesso periodo (a partire dal 2014 ad esempio), anno in più anno in meno. Con questo mi riferisco con reazione a catena. Poi parlo da ignorante in materia…

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  4. gabriele ha detto:

    quindi quest’anno potrebbe cominciare il count down per molti CD

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  5. Enion ha detto:

    Grazie per queste preziose informazioni, ne faccio tesoro.
    Ti espongo la mia strategia e dubbi se puoi e vuoi aiutarmi.
    Io ho molti video nel mio pc e li vorrei mantenere nel tempo. Li sto copiando su dvd-r e cd-r e li metto ognuno in una custodia apposita con dentro un piccolo fogliettino col nome di cosa c’è dentro e poi le custodie con tutti i cd le metto in degli scatoloni e sopra le mie scansie del mio studio, che è sempre con poca umidità. Questi cd e dvd li conservo chiusi ovviamente e non li aprirò mai più, sono una sicurezza in caso si rompa il pc e così posso usarli per ricopiare tutti i video o documenti vari nel nuovo pc. Intanto con degli hard disk esterni mantengo i dati copiati e conservati e aggiornati, mentre un altro hard disk lo uso come supporto per vedere i video o documenti al pc o alla tv.
    Le custodie purtroppo stanno finendo mano a mano che masterizzo tutti i video e altri dati, così si può optare per una custodia fatta a mano di carta.
    La mia domanda è: un dvd/cd dati formattato come memoria flash usb con tutti i video che ci masterizzo e dati può resistere per molto tempo in custodie di carta normale ?
    Ho pensato: se schiaccio nei fianchi della custodia e prelevo il cd senza tocarlo in caso di guasti al pc posso NON rovinarlo e copiarlo nel nuovo hardware in futuro.
    Ma mentre rimane chiuso nello scatolone con la custodia di carta si può rovinare?

    Un altro dubbio è effettivamente come avere delle copie dei propri dati senza che si perdino nel tempo, a questo punto meglio copiare su più supporti, come suggerisci infatti, ma in questo modo la copiatura è identica all’originale?
    Ti ringrazio ancora per le informazioni, ciao, Enion

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    • antveral ha detto:

      Credo che il backup periodico di dati importanti è l’unico modo per evitare brutte sorprese in futuro. Se i supporti vengono conservati accuratamente senza usarli, poca imporrta il tipo di custodia. Ad oggi, non vi è alcuna supporto che possa garantirti una durata “eterna” dei tuoi dati.

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